Programma 27 agosto
“Da Cassiopea all’Aquila: stelle, costellazioni, oggetti remoti lungo la Via Lattea”
Conferenza 19-20
“Il fiume celeste della Via Lattea e i suoi splendori”
Sotto cieli limpidi, lontani dalle luci urbane, in notti senza Luna, nel cielo si staglia una spettacolare fascia di luce diffusa, che si estende da un capo all’altro dell’orizzonte: la Via Lattea. Nelle culture antiche del Vecchio e del Nuovo mondo, è stata variamente considerata, a volte come la “spina dorsale” del cielo, il cammino o sentiero delle anime, il latte versato in cielo da Era-Giunone, e ancora altre figure fantastiche e poetiche. Solo nel 1610, Galileo, con il suo piccolo ma prodigioso “cannocchiale”, potè svelare la reale natura del chiarore diffuso notturno, un numero straordinario di stelle lontanissime, la cui luce è troppo debole per essere distinta singolarmente. Lo sviluppo degli strumenti astronomici ha progressivamente permesso di svelare la reale forma di questa struttura, costituita da oltre 100 miliardi di stelle, assemblate secondo il disegno di una gigantesca spirale cosmica, le cui dimensioni si estendono per decine di migliaia di anni luce. La posizione periferica del nostro Sole, in uno dei bracci della spirale, detto di Orione, ci consente di ammirare il gigantesco complesso, il cui centro è localizzato nella direzione della costellazione zodiacale del Sagittario, a circa 30 mila anni luce di distanza dalla nostra stella, e attorno al quale ruotiamo con un orbita, il cui periodo è di circa 250 milioni di anni, il cosiddetto Anno galattico. In questo fiume di stelle, sono sparsi ammassi stellari, aperti e globulari, nebulose planetarie e a emissione, oggetti straordinari come “stelle a neutroni”, “buchi neri”, e dove si svolgono fenomeni di straordinaria intensità, come le esplosioni di novae e supernovae. La collocazione periferica del nostro Sole, è tra le tante eccezionali condizioni, che hanno permesso al suo terzo pianeta di diventare un’oasi di vita nel Cosmo.
h.20-21.30: pausa cena
Serata osservativa 21.30-23.30
“Il grande Triangolo estivo e i pianeti giganti”
La serata è dedicata alla conoscenza del cielo estivo.
Verso le 22, il Capricorno e l'Aquila sono al meridiano, le altre due costellazioni del triangolo estivo, con i contigui asterismi minori della Freccia, della Volpetta e del Delfino, si stagliano dallo zenith verso Sud. Le mitologie relative, sono collegate alle metamorfosi del Padre degli dei, al dio Mercurio, e alle chimeriche creature dei “centauri”. Le tre lucide dell'Aquila, della Lira, e del Cigno, permettono di apprezzare la scala delle distanze stellari, dalle “vicine” Altair e Vega, alla remota Deneb.
Osservando a sudest si identificano le deboli stelle del Capricorno e dell'Acquario, che già anticipano lo zodiaco dell'Autunno.
Guardando verso Nord si stagliano le costellazioni circumpolari, con l'Orsa Maggiore bassa a nordovest e Cassiopea alta verso nordest, i cui allineamenti stellari guidano al riconoscimento di numerosi altri disegni celesti. Sull'orizzonte di nordest, sono visibili il grande arco del Perseo e le costellazioni di Andromeda e di Pegaso.
Tra gli oggetti di “cielo profondo”, sono osservabili, le nebulose planetarie M57 e M27, in Lira e Freccia, gli ammassi globulari M 4 e 10, rispettivamente in Scorpione e Ofiuco, le nebulose Laguna e Omega nel Sagittario, l'ammasso aperto M11, detto “il volo delle anatre”, nello Scudo.
Per i pianeti, Saturno (mag 0,3), è osservabile per tutta la notte nel Capricorno, in congiunzione con la stella gamma della costellazione. Giove con mag.-2.8, prossimo all’opposizione, è visibile dall'inizio serata nei Pesci. Dalle 23, verso est, Marte (mag.0), sarà visibile sullo sfondo della costellazione zodiacale del Toro, fra i due ammassi aperti delle Pleiadi e delle Iadi.
La Luna è nuova, non visibile.
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