Il Gruppo Astrofili CDS-Hipparcos in collaborazione con il Dipartimento di Scienze di Roma Tre e con il Comune di Rocca di Cave organizza il 26 Marzo una giornata ricca di eventi.
15.30-17.00 - escursione alla scogliera corallina cretacica di Rocca di Cave, Monumento Naturale della Regione Lazio, “Attraverso 100 milioni di anni”. In un percorso di circa 1 km, lungo la via Genazzano, si trovano numerosi affioramenti fossiliferi che risalgono al periodo Cretacico (circa 90 milioni di anni fa). Si tratta di resti di molluschi, spugne, coralli, appartenenti a specie in gran parte estinte alla fine del Mesozoico (65 milioni di anni fa). Una guida esperta, con l'aiuto di disegni e schemi, consente ai visitatori il riconoscimento dei fossili e dell'antico ambiente marino, insieme all’osservazione delle forme carsiche del territorio.
17,30-19.00 - Planetario spettacolo dedicato alle Costellazioni e pianeti del giorno. Approfondimento ”Supergiganti rosse e grandi esplosioni cosmiche”. Nel cielo dell’autunno, fra le stelle Beta e Zeta del Toro, è visibile con un piccolo telescopio una debole nebulosità, che l’astronomo Charles Messier (1730-1817), nel suo famoso catalogo, denominò M1. L’oggetto nelle foto astronomiche a lunga posa si presenta come un complesso inviluppo di archi di filamenti di gas e polveri, che gli conferiscono un peculiare aspetto, noto come Crab Nebula (nebulosa Granchio). Durante gli anni 50-60 del secolo scorso, i radiotelescopi rilevarono la presenza di una potente radiosorgente. Una stella di neutroni ruota vorticosamente al centro dell’oggetto, si tratta di una Pulsar. Le Pulsar sono riconosciute come i resti di esplosioni di stelle massicce, note come Supernovae. Nel caso di M1, la stella esplose nel 1054 D.C., illuminando i cieli della Terra, come uno straordinario fuoco d’artificio cosmico visibile anche in pieno giorno. Le cronache degli astronomi cinesi e arabi descrivono l’evento, definendolo come l’apparizione di una “stella ospite”. Da ulteriori antiche testimonianze sappiamo di altre esplosioni stellari che hanno illuminato i cieli del passato, suscitando meraviglia e stupore tra i contemporanei. L’Astrofisica ha spiegato il meccanismo che determina questi straordinari eventi, in cui una stella brilla improvvisamente come la luce di miliardi di soli. Le Supernovae costituiscono un meccanismo essenziale nell’evoluzione dell’Universo, modificando costantemente la composizione chimica del Cosmo, con la dispersione nello spazio degli elementi creati nelle fucine stellari. Tra gli altri effetti riconosciuti, il ruolo nella genesi di stelle e dei loro cortei di pianeti.
Alle 19.15 si svolgerà la serata “Orse, draghi e regine: le costellazioni circumpolari”. Verso Sud, all’inizio delle serate di fine marzo, lungo il meridiano, spiccano Procione nel Cane Minore e Castore e Polluce nei Gemelli. Adiacenti verso ovest, ma ancora ben visibili e brillantissime, Sirio e Betelgeuse che costituiscono con l’alfa del Cane minore il cosiddetto Triangolo Invernale. Sirio nel Cane maggiore è il vertice meridionale ed è la stella più splendente fra i due emisferi celesti e anche la seconda, tra quelle visibili, più vicina al Sole, a 8 anni luce di distanza. Betelgeuse, “la spalla destra” di Orione, una supergigante rossa, sta mostrando un raro fenomeno, percepibile anche a occhio nudo. Da oltre venti anni il suo splendore è diminuito costantemente, rendendo la stella, seconda per luminosità, dopo Rigel “il piede sinistro” del Cacciatore, una supergigante bianco-azzurra. Anche Procione, nel Cane minore, è una delle stelle più vicine al Sole, la quarta tra quelle visibili. Le tre costellazioni comprendono dieci stelle di prima e seconda magnitudine, rendendo quella regione la più ricca di oggetti brillanti. La costellazione dei Gemelli completa il quadro del cielo invernale. Castore e Polluce sono ambedue stelle di prima magnitudine, costituendo per la loro prossimità angolare, circa 5°, la coppia di stelle brillanti più vicine fra loro. Sempre prossime al meridiano, verso est, si osservano le costellazioni del Cancro e del Leone, che contraddistinguono il cielo della Primavera. Nel Leone la brillante Regolo (mag.1,4) si staglia quasi esattamente lungo l’Eclittica, rendendo la stella frequentemente occultabile dalla Luna e più raramente dai pianeti. Regolo, con la stella Eta leonis, costituisce il “manico” della cosiddetta falce o testa del Leone. Verso Nord si osservano le costellazioni circumpolari, con l'Orsa Maggiore ormai alta sull'orizzonte e Cassiopea alta a nordest, i cui allineamenti stellari guidano al riconoscimento del Perseo, di Andromeda e Pegaso. Oggetti di “cielo profondo”: sono osservabili gli ammassi aperti M45, le Pleiadi nel Toro, M35 nei Gemelli, M44 il cosiddetto “Presepe” nel Cancro, la nebulosa di Orione M42. Le galassie M65-66 sono osservabili sotto la pancia del Leone. In Ursa Major sono visibile M81 e M82, due galassie di mag. 8, appartenenti al cosiddetto Gruppo locale.
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