Programma serata 21 dicembre 2019

Programma serata 21 dicembre 2019
 

Scene di caccia nel cielo invernale: Orione il cacciatore e i cani celesti

 

Escursione alla scogliera corallina Cretacica di Rocca di Cave “Attraverso 100 milioni di anni

h 15.30-16.45

Nel territorio comunale di Rocca di Cave, si rinvengono numerosi affioramenti fossiliferi, la cui età risale a un'intervallo compreso fra 95-20 milioni di anni fa (Periodi Cretacico Superiore-Oligocene).

Di particolare rilievo le esposizioni lungo la via Genazzano, che risalgono all'epoca Turoniana (75 milioni di anni fà). Si tratta di tre principali affioramenti, lungo un percorso di circa 1 km, comprendenti resti di molluschi, spugne, coralli, appartenenti a specie, in gran parte estinte alla fine dell'Era Cretacica. Una guida esperta con l'aiuto di disegni e schemi, consente ai visitatori il riconoscimento dei fossili e dell'antico ambiente marino, insieme al riconoscimento delle forme carsiche del territorio.

 

Planetario h 17-18.30

Parte introduttiva: Costellazioni e pianeti del giorno. Approfondimento: “Visitatori celesti: le grandi comete e la Stella di Betlemme

Le testimonianze dell'osservazione di fenomeni astronomici prodigiosi, sono antichissime. Tra questi, l'apparizione nei cieli di astri chiomati, a volte brillanti e estesissimi, e' stata registrata in varie forme. Alcune incisioni rupestri del Neolitico, nei massicci montuosi del Sahara, sono riferibili all'osservazione di comete. Registrazione scritte sulle tavolette d'argilla mesopotamiche o su documenti cinesi, forniscono ai ricercatori prezioso materiale per ricostruire le orbite, di questi spettacolari oggetti. Le numerose testimonianze letterarie e artistiche, dal mondo greco-romano in avanti, riferiscono delle interpretazioni e suggestioni, generalmente di panico e paura, che le grandi comete hanno suscitato. Eventi negativi, guerre, pestilenze, morti di illustri personaggi sono state associate alle loro apparizioni. Oggi e' possibile riconoscere i successivi passaggi, per molti secoli, di alcune comete periodiche, quali p.e. quella di Halley. Fu probabilmente proprio l'osservazione del suo passaggio nel 1301, a ispirare a Giotto, la famosa stelle cometa della Natività nella Cappella degli Scrovegni, a Padova. In realtà sappiamo che si tratta di oggetti celesti, di piccole dimensioni, da pochi a qualche decina di chilometri, costituiti da ghiaccio, polveri e frammenti rocciosi, simili a "palle di neve sporche". La loro origine risale all'epoca della formazione del Sistema solare. Le loro orbite possono essere più o meno estese, così la ricorrenza delle loro apparizioni: p.e. la grande cometa Hale-Bopp del 1998, proveniva dai confini estremi del Sistema solare, con un periodo orbitale stimato di circa 5000 anni. Nel settembre di quest'anno, e' stata osservata una piccola e insolita cometa, la "I2 Borisov". La sua velocità elevatissima, indica che non appartiene al dominio gravitazionale del Sole, ma proviene da altre stelle, e lasciato il Sistema solare si dirigerà verso altri mondi. Si tratta della prima cometa interstellare riconosciuta, nella storia delle osservazioni astronomiche.  

 

Serata osservativa di sabato 21 dicembre

h 19-22: Scene di caccia nel cielo invernale: Orione il cacciatore e i cani celesti

La serata è dedicata alla conoscenza del cielo invernale. Nel giorno del solstizio d'inverno,  all'inizio della più lunga notte dell'anno, la costellazione zodiacale dell'Ariete e quella della Balena si stagliano al meridiano. Nel cielo dell'antico Mediterraneo, l'Ariete costituiva lo sfondo astronomico dell'Equinozio di primavera, che e' ancora indicato astronomicamene come "Primo d'Ariete".  La lucida della costellazione e'Hamal, stella gigante arancione di magnitudine 2. Volgendo lo sguardo a Est, appare in alto l'inconfondibile disegno del Toro, piu' in basso Orione il gigante, ormai completamente visibile, accompagnato dai fedeli cani Sirio e Procione.  E' la regione celeste più brillante, visibile alle nostre latitudini.  Le stelle Betelgeuse e Bellatrix, corrispondono rispettivamente alla spalla destra e sinistra, Saiph e Rigel, al piede destro e sinistro di Orione. Si tratta di quattro supergiganti, di cui Betelgeuse e' inconfodibilmente di colore rosso, tutte distanti fra 600 e 1000 anni luce. Nella spirale della Via Lattea, il braccio intermedio, e' detto "di Orione", a cui appartiene anche il Sole.

Anche le tre brillanti stelle della cintura, tutte bianche-azzurre, sono supergiganti distanti oltre 1000 anni luce, in qualche modo correlate alla cosiddetta "Spada", una gigantesca nebulosa ad emissione, di gas idrogeno e polveri, sede di un'intensa formazione stellare in atto. La mitologia greco-romana, identificava Orione, come un cacciatore, posto in cielo da Zeus, agli antipodi del velenoso Scorpione che l'aveva ucciso. In effetti le due costellazioni, non sono mai visibili contemporaneamente, quando l'una tramonta sorge l'altra. Per gli antichi egizi, rappresentava Osiride, dio dell'Oltretomba, che teneva nella mano sinistra la stella Aldebaran, la Palma della Vita. Era seguito come in un corteo celeste, dalla sua sposa Iside-Sothis-Sirio, rappresentata in una barca che solca il Nilo celeste, la nostra Via Lattea.

Verso Nord si stagliano le costellazioni circumpolari, con l'Orsa Maggiore bassa sull'orizzonte, e Cassiopea alta a nordest, i cui allineamenti stellari guidano al riconoscimento del Perseo, di Andromeda e Pegaso.

Tra gli oggetti di “cielo profondo”, sono osservabili, gli ammassi aperti M35-37 in Auriga e M45 le Pleiadi, l'ammasso globulare M15 in Pegaso, la galassia M31 in Andromeda, la nebulosa di Orione M42. Per i pianeti, Venere e'osservabile per poco,dopo il tramonto, Il remoto Urano, e' visibile per tutta la notte,al confine fra l'Ariete e i Pesci. La Luna calante, al 25° giorno della lunazione, sarà visibile, fra la Vergine e la Bilancia, poco prima dell'alba, in prossimità con Marte.