Sabato 15 luglio 2017 il Museo Geopaleontologico "Ardito Desio" di Rocca di Cave (RM) è lieta di invitarla a:
h 17.30-18.30 “Attraverso 100 milioni di anni”: visita guidata alla barriera corallina fossile
h 20.30-21.45 “Sulle sponde di un antico oceano: la geografia della Tetide”
Prof. M. Parotto (Università Roma Tre)
h.22-24: “Dall'Aquila al Sagittario, osserviamo verso il centro della Galassia”
serata osservativa, dedicata alla conoscenza del cielo stagionale
Il cielo di Luglio
Nel cielo della metà di luglio, ad ovest, attorno alle 22.30, è ancora visibile la Vergine, con la brillante
Spica prossima angolarmente al pianeta Giove, più basso sull'orizzonte, il Leone con le stelle Denebola e Regolo, Verso Sud al meridiano, si osserva la grande costellazione zodiacale dello Scorpione, con la rossa e splendente Antares. Sopra lo Scorpione, si estende il grande poliedro irregolare che disegna Ofiuco “Il Serpentario”, circondato a Ovest e Est, rispettivamente dalla Coda e dalla Testa del Serpente. Queste costellazioni unitamente a quella di Ercole, alta verso lo zenith, costituiscono un gruppo astrale collegato all'antica mitologia babilonese. Il grande Triangolo estivo, è alto nel cielo, con le tre costellazioni del Cigno, della Lira e dell'Aquila, rappresenta la regione in cui è più facile osservare la Via Lattea. Si riconoscono in questa brillante regione anche asterismi minori: sul lato Ovest la Freccia e la Volpetta, a Est il Delfino, e il Cavalluccio. In direzione Nord, tra le costellazioni circumpolari, sempre visibili, la grande Orsa è alta nel cielo, bassa sull'orizzonte di nordest Cassiopea. Proprio sotto la coda dell'Orsa Maggiore, si osservano ancora i Cani da Caccia.
Visibilità dei pianeti: Giove appare brillante (mag.-1,8) alcuni gradi ad ovest dell'alfa della Vergine, Saturno è visibile in Sagittario da inizio serata.
Osservazione di oggetti del “cielo profondo”: sullo sfondo della Lira e della Volpetta si osservano rispettivamente, M57 (nebulosa Anulare) e M27 (“Dumbell nebula). In Ercole e Ofiuco gli
ammassi globulari M13,M5, M10, nei confini della Grande Orsa le celebri galassie M81 e M82.
Conferenza ore 20.30-21.45
“Sulle sponde di un antico oceano: la geografia della Tetide"
Prof. M. Parotto
Abstract
Le scogliere e le isole di un antico oceano, popolate da un'eccezionale varietà di organismi marini, hanno lasciato le loro testimonianze sotto forma di rocce e fossili che raccontano ai geologi di un mondo
perduto. L'orogenesi ha successivamente trasformato arcipelaghi e scogliere tropicali, nelle valli e cime
delle nostre montagne, e insieme ai più recenti vulcani, modellato il paesaggio del Lazio, costituendo
quell'ampia varietà di panorami che caratterizza la nostra regione. La recente scoperta nel territorio di
Rocca di Cave (aprile 2016), di Tito, un sauropode Titanosauro, ha permesso, fra le varie acquisizioni
scientifiche, una più accurata comprensione della variegata paleogeografia di un oceano chiamato Neo-
Tetide, situato nel periodo Cretacico, fra l'Africa e l'Europa. Nell'ampio mare mesogeo erano diffuse
ghirlande di isole e lagune separate da bracci di mare profondo, che costituivano l'areale di diffusione di
questo gruppo di sauropodi, appartenente ai dinosauri mesozoici. Le piattaforme di mare sottile e i bacini profondi della NeoTetide, hanno formato le gigantesche tessere del puzzle, che ha dato origine a quel mosaico geologico che costituisce la nostra penisola.
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